Palermo: Dopo “Eccesso di creatività” arriva, tra gli scaffali delle librerie, la silloge di poesie in lingua italiana e dialettale di Federico Virzì: “Vagando tra le poesie di mio nonno” “Sei stato il più bel regalo che mi ha fatto la vita”, sono le parole contenute nella dedica scritta in vita, di proprio pugno, del poeta Giuseppe Forestieri, dedicata al nipote Federico Virzì, riportata nella prima pagina di una silloge di poesie, scritte con la vecchia macchina da scrivere. Il poeta Giuseppe Forestieri da molti anni aveva sognato di pubblicare le sue poesie, donare sensazioni ed emozioni ai suoi lettori. La silloge per tanti anni è rimasta custodita in un cassetto della scrivania; Federico ha deciso di realizzare il sogno nascosto del nonno, realizzando la stesura e sottoponendo la pubblicazione alla casa editrice Edizioni Billeci che, nel 2018, aveva pubblicato il suo romanzo fantasy “Eccesso di creatività”. Ed ecco nascere nel 2019 la prima raccolta contenente una parte delle poesie scritte dal nonno, Giuseppe Forestieri, curate e selezionate da Federico che, per l’occasione, si è avvalso della collaborazione del poeta Francesco Ferrante cui ha redatto la prefazione; lo scrittore Salvo Galiano, oltre ha scrivere la postfazione, ha realizzando l’immagine di copertina e della retro copertina del volume, con la tecnica dell’acquerello. Scrive Francesco Ferrante nella prefazione <<Leggere questo libro – è stata per me una doppia benedizione, perché mi ha fatto conoscere un poeta straordinario e il suo giovanissimo nipote che, con eccezionale passione e amore, ha raccolto e catalogato le poesie del nonno, impegnandosi in prima persona per farle pubblicare e donarle così al mondo. Il gesto di questo ragazzo non ancora ventenne è pregno di speranza e ci fa capire che, a parte gli stereotipi che spesso vengono affibbiati ingiustamente, ci sono ancora tanti giovani che credono nel potere della cultura, nei valori della famiglia, nel grande cuore della poesia. Federico Virzì – continua Ferrante – ha raccolto le poesie del nonno, sublime poeta a cui era molto legato, e ne ha creato un’opera monumentale che condivide con gioia e altruismo. Le poesie di Giuseppe Forestieri, scritte in italiano e in siciliano, hanno una perfetta musicalità ed una notevole valenza letteraria. Il poeta ci dona le proprie emozioni, ci narra delle vicende della sua vita, il tutto con una sapiente liricità che avvicina il lettore ad una dimensione altamente spirituale. Nelle sue liriche ci parla della sua vita e delle sue emozioni, dell’amore per la moglie e per la sua terra, ci racconta dei suoi anni da ferroviere o accenna al periodo faticoso del dopoguerra. Analizzare in poche parole la considerevole produzione poetica raccolta in questo libro è compito arduo e soprattutto superfluo perché le poesie di Giuseppe Forestieri vanno assaporate e gustate lentamente, in silenzio, lontano dal trambusto che la società ci propina, e grazie ai versi ci riapproprieremo della nostra dimensione ascetica e sarà come il pane appena sfornato che nutrirà l’anima dei lettori. La poesia è una forma d’arte che Giuseppe Forestieri padroneggia con assoluta maestria. È evidente che ad essa ha dedicato ogni attimo della sua vita; ogni istante vissuto dal poeta, da solo o in compagnia, è traboccante di pura poesia. Bene ha fatto Federico Virzì nipote del poeta Giuseppe Forestieri, – scrive Salvo Galiano nella postfazione. << A porre come incipit di questo bellissimo volume, la traccia, della silloge di queste poesie, che invitano alla lettura e meditazione. Il libro presenta 402 poesie, di cui 218 in lingua Italiana e 184 in dialetto siciliano. Non deve essere stato facile, per il poeta, affrontare la guerra, la paura, la fame, la ricostruzione ma soprattutto i cambi generazionali quali si presentavano mettendo in crisi il tessuto sociale in cui visse il resto della sua vita. I versi sono narrati senza metafore o similitudini, descrizioni dettagliate di ogni quadro poetico che realizzano un ripercorrere la storia della nostra terra, a volte con rima ottonario nel quale l’accento principale si trova sulla settima sillaba, suonando come una filastrocca. Così egli ci tramanda ricordi e memorie della divulgazione della parola che ci arriva come un carisma>>. Nell’esprimere i suoi sentimenti – scrive Federico Virzì nell’introduzione. <<Mio nonno, lascia il segno di uno stile personale, a volte malinconico che traspare nell’atmosfera familiare, ricca di ricordi e di aspirazioni giovanili. Il gusto per il paesaggio agreste, notturno e spesso lugubre, riflette il senso della sua profonda umanità e il bisogno degli affetti familiari, quello di una personalità nobile ed incompresa che nei momenti di estremo bisogno invoca la salvezza dello Spirito Santo alla Madonna e a Dio. Il libro è già ordinabile sui siti online Amazon, Ibs, Libreria Universitaria, e sarà presentato in estate a Palermo e in alcuni paesi della provincia.