L’anticamera di un amore: Incontrasti il mio sguardo di Fabio Adso Da Melk

(a cura di Sabrina Santamaria)

Lo sfavillante luccichio degli occhi, spesso, è l’anticamera dell’innamoramento infatti l’attrazione fisica  è scaturita dalla chimica degli sguardi. Nel momento in cui la freccia di cupido si scaglia l’essere umano, proprio perché prova sentimenti ed emozioni, non ne rimane illeso, ma saturo di infatuazione comincia a far scoccare la piccola scintilla che nel suo cuore scatenerà un passionale incendio: “ Scoprire l’amore/ vedere il tuo viso/ Restare accecati/ Dal tuo bel sorriso/ Un fulgido sguardo/ Risale dall’anima”( Scoprire l’amore, poesia di Fabio Adso Da Melk). L’accecante desiderio voluttuoso avvolge e ammanta candidamente la raccolta poetica “Incontrasti il mio sguardo” di Fabio Adso Da Melk; l’amore passionale che sfiora e investiga il contatto fisico è il leit motiv che accompagna il tema di quasi tutte le poesie presenti nell’opera. Lo stile di questo autore è avulso e scisso da ogni scevro e mero spiritualismo che annichilisce e svilisce l’essere umano a un comportamento castigato e bigotto pertanto il nostro poeta  parte dall’inevitabile premessa che l’uomo è l’addictio di spirito, corpo, anima, mente e psiche. I versi di Fabio Adso Da Melk proseguono un  fil rouge letterario dei fatidici romanzi in cui i protagonisti erano Tristano e Isotta, Lancillotto e Ginevra e del V Canto dell’Inferno in cui  Paolo e Francesca nella Divina Commedia Dantesca raccontavano a Dante e Virgilio del loro tormentato e contrastato amore; anche il sentimento del nostro autore toccano, tantissime volte,  delle vette esasperate  che si fondono a momenti di estasi o ad attimo in cui la follia amorosa si quieta in una pace dei sensi seppur per pochi e brevi istanti perché l’uomo innamorato avverte dentro di sé un’esigenza che lo induce a desiderare famelicamente la donna come soggetto privilegiato nella quale si concentrano le pulsioni primordiali e la libidine: “ Prima abbracci coccole/ strusciare di indumenti,/ sventolare di capelli/ e sussurro e parole proibite/ Poi svolazzare di vestiti/ opprimenti le libertà della passione,/ contatti ed esplorazioni,/ penetrazioni, fusioni e gemiti soffocati( Le tre fasi, poesia di Fabio Adso Da Melk). Lo struggimento dell’autore per la propria lady  assomiglia molto  alla follia del famoso Orlando di Ariosto il quale divenne furioso per il sentimento che prova per Angelica, principessa del Catai, quest’ultima, però, amava Medoro e nel suo cuore non c’era spazio per lui. Lo stile poetico racchiuso in “Incontrasti il mio sguardo” si dinoccola fra il desiderio passionale( direi anche carnale) e il legame che consolida nel tempo infatti benché la tematica si incentri molto sull’erotismo questa impronta non esclude del tutto l’humus spirituale e sentimentale tanto è vero che serpeggia in ogni componimento della raccolta il timore del distacco eterno dalla sua lady perché l’attrazione provata non è solo fisico bensì è pur sempre un viaggio trascendentale e mentale che l’Io compie in relazione al Tu dell’amata: “Portasti le tue coppe rigogliose/ dove mescemmo il vino/ inebriante per i nostri corpi/ collante per le nostre anime/ già intrecciate e vicine”(Incontro di Fabio Adso Da Melk). Il titolo Incontrasti il mio sguardo  segna il crocevia di un cambiamento esistenziale dei due innamorati giacché l’uso del passato remoto marca la locuzione di un tempo non è solo esatto grammaticalmente perché il folgorante momento in cui i due sguardi si incontrano traccia e funge da rito di iniziazione per riscrivere enunciati nuovi della loro vita; quello spasmodico e idilliaco attimo in cui gli innamorati sentono di poter toccare il cielo con la punta delle dita avviene, appunto, solo quando i propri occhi si incontrano con quelli altrui e ciò costituisce l’antefatto di una storia di vita che si trasforma mediante la forza propulsiva dell’amore quindi questa raccolta scandisce e narra in versi l’istante fulmineo  che ha reso memorabile l’innamoramento del poeta della sua musa ispiratrice; è una raccolta poetica che immortala l’attrazione di pochi secondi altresì quest’opera potrebbe suggerire che tutte le sensazioni corporee provate dal poeta siano solo frutto dell’immaginazione scaturita dagli occhi della sua lady. Le sensazioni fisiche davvero vissute sono estensione delle riflessioni passionali? Oppure uno sguardo può generare in un uomo dei pensieri appassionati che trovano luogo nell’ispirazione poetica? Sicuramente, a prescindere da questi interrogativi, l’antefatto di una storia d’amore è l’incontro dei propri occhi vicendevolmente puntati, l’ante-litteram che apre le danze al vortice della passione è lo sguardo, linguaggio non verbale che si eleva  al di sopra  del verbo( la parola) che non fa altro che catalogare le emozioni in grafemi e fonemi  ecco la ragione per la quale “Incontrasti il mio sguardo” non poteva essere più azzeccato per una raccolta sagace e saccente come quella del nostro stimabile autore Fabio Adso Da Melk il quale continuerà ancora a stupirci.

Sabrina Santamaria