Si dilata il tempo, il silenzio, l’attesa.

Una strana dilatazione senza calore. 

La vana luce del sole mi rincorre beffarda. Sa che non posso seguirla sulla strada e mi si mostra attraverso il vetro della finestra. Lascio scorrere le ante, assaggio un po’ d’aria. Troppo poca. Sento delle voci, nel silenzio chiare e nitide. Parlano di untori. Appartengono a qualcuno che ritiene, nella propria presunta incontaminata purezza, che solo gli altri possano essere contagiosi e nocivi, anche socialmente parlando. Gli altri. Se contagiati, hanno di sicuro commesso qualche sbaglio imperdonabile, sono degli sciocchi imprudenti senza senno.  Non si sognano di dire, per esempio, “Poveraccio che sfortuna! ” . Oppure, “Preghiamo per lui! ” . Così poca umanità, in queste voci, da sembrare voci senza corpi che vibrano nell’aria disperdendo, fortunatamente, i loro messaggi senza senso come le spirali di fumo di una sigaretta accesa. Intanto i panni stesi ad asciugare, già asciutti, del balcone accanto, sembrano guardarmi. Il cane dorme sulle mie ginocchia, fin quando non decide di sgattaiolare via verso un’altra stanza della casa.Ha uno sguardo malinconico, è triste, o forse vuole apparire tale, affinché io mi intenerisca e lo porti a passeggio. Ma la passeggiata è in un raggio di un centinaio di metri dalla casa. In fondo, anche fuori lo spazio non è molto, anche se le  città sembrano più grandi. Ho un appuntamento con i fratelli Karamàzov, ma forse lo rimanderò a più tardi…

Troppa vita là dentro:bontà e cattiveria, fede e ateismo, l’amore, la cupidigia, la gelosia, il delitto..

“Se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo.”.