Strana primavera

Brucia l’asfalto
nel silenzio del meriggio
brucia l’asfalto
Granuli di oscura polvere
qua e là sospesi
come pungente polvere
le nari chiudono
Rallentata la gioia
di alti pensieri col vento
più asciutto il volto
secco e rigato arido
di sole pallido e malato
L’anima chiusa dorme
fatica il verso
un così tanto soffrire
sembra impossibile
In questa inutile primavera
ignota divinità è il fare
il creare dimenticata follia
Nessun conforto
di un futuro nè nuove mete
nei silenziosi spazi
nessuna voce
Cos’è questo tempo ?
Nulla è più
Tanta storia alle finestre
con le memorie passate
viaggi oltre l’apparenza
sfuggente e scivolosa
Non è più tempo
La vita esce pian piano
come l’acqua lenta
lenta fluisce verso il mare
Sale la luna nell’eterno
suo essere

Gina Bonasera