Francesco D’Anna – Pittore è nato a Cefalù (Italia) nel 1938. Fin da bambino ha dimostrato una grande passione per l’espressione figurativa. A undici anni ha iniziato gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Cefalù. Scriveva di lui Pasquale Culotta, allora Preside della Facoltà di Architettura di Palermo: “I miei ricordi della sua attività pittorica risalgono al nostro tempo remoto, quando giovani andavamo, spesso insieme, a disegnare e dipingere dal vero il paesaggio cefaludese […] non c’era gara tra noi, ma comune interesse all’esercizio dell’arte.

Ha cominciato presto ad esporre i suoi lavori, partecipando a varie mostre e conseguendo lusinghiere affermazioni. A quattordici anni ha partecipato alla mostra dedicata a Ruggero II. allestita presso la SACS di Cefalù, con un disegno a china raffigurante l’interno della Cattedrale di Cefalù. Ha insegnato Educazione Artistica nella Scuola Media e Disegno e Storia dell’Arte nel Liceo Scientifico. Ha fatto parte del Corpo Docente dell’Università Popolare della Terza e Libera Età di Cefalù.

.Sin dal 1965, volendo coniugare l’arte figurativa con l’architettura, per ampliare le sue conoscenze, si è dedicato alla progettazione, in particolare dell’arredamento di interni, ma il desiderio di tornare ad esprimersi con i mezzi a lui più congeniali non lo ha mai abbandonato. Così, dopo un breve ritorno al disegno ed alla pittura negli anni ’70, nel 1997 ha accolto l’invito del Comune di Cefalù e della Fondazione Culturale Mandralisca di allestire un mostra personale che ha intitolato: “Bianco, nero e colori”.  Volendo dedicarla a Cefalù, è andato alla riscoperta delle bellezze naturali e monumentali della sua terra natia con amore filiale. Il mare,la Cattedrale normanna fatta costruire dal primo Re di Sicila Ruggero II, l’mponente rocca che sovrasta l’abitato ricco di storia millenaria, sono stati i temi trattati. “Questa mostra segna un’esaltante, orgogliosa rivincita delle straordinarie risorse di creatività di Franco D’Anna. Basti considerare che trentaquattro delle quarantacinque opere presentate dall’Artista sono datate 1997, per rendersi conto che dietro questo stato di grazia, questa esplosione di slancio creativo c’è, non solo una natia, autentica vocazione, ma il bisogno di compendiare  in un unitario panorama delle proprie esperienze pittoriche.

Per ultima la mostra ‘Cromatismi floreali’, scrive Rosalba Gallà: “costituisce un vero ‘evento’ artistico culturale, sia in relazione alla personalità e all’evoluzione pittorica di Franco D’Anna, sia in riferimento alla lunga e importante tradizione dei fiori come soggetto d’arte.

Franco D’Anna è pittore noto per il suo percorso artistico, ‘maturato’ già agli esordi, il quale, nell’arte ‘informale’ degli inizi della carriera, è giunto al perfezionamento della rappresentazione paesaggistica, aspetto pittorico in cui probabilmente lo stesso D’Anna meglio si identifica, senza mai abbandonare il disegno a china.

Le tele ‘floreali’ costituiscono un elemento nuovo nella carriera di D’Anna, vorrei spingermi a dire che sono un’esplosione di novità di rappresentazione dei soggetti, caratterizzata sia dalle dilatazioni che amplificano i caratteri del singolo fiore, al punto che qualche tela non riesce a contenerlo integralmente ma ne rappresenta solo un frammento, sia dai giochi di luce e colore, che ora sfumano nelle trasparenze e nell’etereo, ora si vivacizzano nell’incontro di colori accesi e trasparenti”.

Il rapporto tra natura ed architettura, le bellezze naturali e monumentali della sua Cefalù, e per ultimo i fiori, visti tra il reale ed il surreale, sono ancora oggi al centro della sua ricerca.

In occasione della sua esposizione a New Orleans (U.S.A.) nell’anno 2000, ha ricevuto dall’American Italian Renaissance Foundation di quella città un attestrato per meriti artistici, la nomina a Honorary Mayor-President della Città di Baton Rouge, le chiavi della città di Kenner e la cittadinanza onoraria di Slidell.

Comments

  1. Nel XIX secolo la collezione passo allo studioso Agostino Gallo, poi in casa Alfano e dopo ancora appartenne al barone palermitano Sgadari Lo Monaco. Vito D’Anna ebbe numerosi allievi e aiuti. Dalla fine degli anni cinquanta del XVIII secolo la sua scuola aveva formato un gruppo di pittori notevoli, come Francesco Sozzi (suo cognato), Alessandro D’Anna (suo figlio), Vincenzo e Antonio Manno, Antonio Dominici, Giuseppe Crestadoro, e Domenico Provenzani, che lavorarono nelle case della casta patrizia di Palermo distinguendosi tra i tanti pittori siciliani del periodo.

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