“Timpesti e Carmarii di Castrenze Navarra”, dopo ottanta due anni la ristampa del libro a cura degli eredi Antonio Sottile e Valentina Filippazzo. Servizio di Francesco Billeci – Cefalùart 07-03-2020 Dal suo locale sono passati poeti come Ignazio Buttitta, Giuseppe Ganci Battaglia , Turi Crafocchio, Giovanni Formisano, Vincenzo De Simone. Dietro il banco c’era lui, Castrenze Navarra, fotografo e poeta, nato a Castellammare del Golfo nel 1892. Tra quelle quattro mura sono nate le sue più grandi opere, “Passioni d’amuri”, “Tizzuna”, “Timpesti e Carmarii”. Silloge di poesie ispirate durante la sua esistenza, tra amori e dolori, tradizioni siciliane e religiose, pensieri liberi antifascisti e tanto altro ancora. Poi dopo la sua scomparsa avvenuta nel 1965 a Calatafimi, per tanti anni il suo locale è rimasto con la saracinesca abbassata. A rialzarla è stato Antonio Sottile e la moglie Valentina Filippazzo, nipoti di Navarra che nel 2016, riaprono lo stesso locale, dove lo stesso aveva lavorato, e avviano l’attività di bottega-museo, dandogli lo stesso nome di un libro,“Timpesti e Carmarii”. L’intento di Antonio Sottile e Valentina Filippazzo è quello di portare avanti, far conoscore e divulgare il nome di Castrenze Navarra curando gelosamente la conservazione di tutte le sue opere, scritti, oggetti personali e foto esposte dello stesso poeta. La coppia a distanza di ottanta due anni dalla sua pubblicazione, ha maturato una decisione che segnerà positivamente la loro vita e pure quella dei loro paesani, la ristampa di “Timpesti e carmarii” che sarà ristampato da Edizione Billeci entro il mese di aprile 2020 e che si potrà acquistare all’interno della stessa bottega Museo di Castellammare del Golfo Biografia di Castrenze Navarra Castrenze Navarra nasce a Castellammare del Golfo, provincia di Trapani, il 19 Maggio del 1892, da una famiglia povera e numerosa. Nel 1906 è costretto ad imbarcarsi nelle navi mercantili svolgendo servizi di garzone, diventando marinaio. Nel 1914 torna nel suo paese dove si dedica a lavorare la cera e a vendere candele. Nel 1923 si reca a Milano per studiare fotografia dal Maestro Rodolfo Namias e ritornato a Castellammare apre uno studio fotografico. Nel periodo fascista trascorre una giovinezza travagliata ed è costretto a subire varie violenze a causa del suo orientamento politico di tipo comunista antifascista, come si evince da una nota frase scritta durante il suo periodo di detenzione “potete ripulirmi le viscere ma non potrete svuotarmi il cervello” e altre poesie come “ Galera ” contenute nelle sue raccolte. Ispirato dalla realtà che lo circonda, inizia a dedicarsi alla poesia, nel 1928 pubblica la sua prima silloge dal titolo “ Passioni d’amuri: versi siciliani ”. Nel 1932 pubblica il poema “ Martiriu – storia di Mariuzza e Turi ” ristampato nel 1932 e poi nel 1937. Nel 1938 pubblica “ Timpesti e carmarii ” con la prefazione del suo amico Vincenzo De Simone, nel 1962 pubblica “ Tizzuna: poesie siciliane ” con la prefazione del prof. Francesco Leone. Le sue poesie compaiono in diversi giornalini dell’epoca, “Po’ t’u cuntu” diretto da Peppino Denaro, ma anche “La trazzera”, di Ignazio Buttitta e Giuseppe Ganci Battaglia. Tra le sue opere spiccano collaborazioni con Ignazio Buttitta, Turi Crafocchio, Giovanni Formisano ed altri poeti del primo novecento. Nella sua lunga carriera di poeta, dedica tantissime poesie a una donna di cui è perdutamente innamorato, a cui da’ il nome di “Villante”. In tarda età sposa​Maria Stella Criscenti di Calatafimi. Muore a Calatafimi circondato dall’affetto della sua famiglia il 10 Gennaio del 1965. ”. Nel 1975 l’opera di Castrenze Navarra è stata oggetto di una tesi di laurea che ha avuto il merito di farLo riscoprire nel comprensorio trapanese. Nel 1984 il Sindaco pro-tempore e l’amministrazione del comune di Castellammare del Golfo, in sua memoria, dà il suo nome alla scuola elementare primaria del paese sita in via Tobruk n.1. Nel 2005 il prof. Francesco Leone pubblica una silloge a lui dedicata dal titolo “ Antologia delle opere in versi siciliani e in prosa / Castrenze Navarra a cura di Francesco Leone . Nel 2016 l’ingegnere Antonio Sottile e la moglie Valentina Filippazzo (erede di Castrenze Navarra, figlia del nipote) riaprono lo stesso locale dove lo stesso Navarra aveva lo studio , e avviano l’attività di bottega-museo, dove i clienti possono mangiare e leggere le poesie appese alle pareti, ammirare le macchine fotografiche, oggetti, stralci dei suoi scritti e il baule che ha custodito per tantissimi anni le pubblicazioni e le sue poesie inedite. Francesco Billeci

Fonti dalle quali sono tratte alcune delle informazioni riportate nella biografia di Castrenze Navarra. http://www.argocatania.org/2019/08/08/catrenze-navarra-da-mozzo-a-poeta-fotografo/ https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1044560792302520.1073741858.874150826010185&type=3 http://prccastellammare.blogspot.com/2009/01/la-figura-del-poeta-castrenze-navarra.html https://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib;jsessionid=D7093DE691F5A8EB0B18C20BF812C448 Informazioni concesse dagli eredi Antonino Sottile e la moglie Valentina Filippazzo