Vivo

Vivo e mi appropria

Di quella mia vita

Che scappa dalle dita.

Paura e dignità

Questo gli occhi neri.

Gli echi della storia si perdono

In un abbraccio struggente.

Non voglio sentir parole

Solo il tuo respiro che alita sul mio viso.

Quel mondo di mezzo

Che langue e lamenta

Riemerge stordito

Alla tremula luce

Di un fiammifero acceso.

Lampi luminescenti

Di un bagliore stupendo

Spumeggianti nel blu profondo

Del cielo che ho nel cuore.

Il colore vermiglio dell’autunno

Dipinge di calde tinte

Le pareti smorte della malinconia.

Vivo e non ho più paura.

La felicità è bizzarra

E la guardo con occhi limpidi

Di un ruscello che a valle scorre.

È acqua trasparente

Che ha sapore di primavera.