TURBAMENTO

Esiste

nel cammino della vita

 forse una strada diritta

che conduce

alla felicità?

E se felicità esiste

 davvero quale

 sentiero tra mille vene

 che diramano catene

e pulsano di continuo

come tamburi

dentro al cuore

sceglierò tra le nubi

che incombono

sulla mia testa

a far piovere macerie?

E se io alfine

imboccassi per fortuna

quel sentiero che

chiamano dirupo

che mi porta fino in fondo

al fosso dove l’orgoglio

soggiace all’umile tesoro

della saggezza a rincorrere

la pienezza dell’amore,

che abbraccia

e non ti lascia

e ti fa sentire amata?

Dovrei forse abbandonare l

a strada netta

e seguire l’istinto

 che bisbiglia e che scompiglia

 a mia pelle

e dare ascolto al brivido ribelle

che bussa e non la smette?

E se dessi ascolto

a quella voce

che mi conduce allo sbaraglio

e trovassi poi la fonte della poesia

che da sempre

è nella mia mente

dove una mappa

 ben delinea la mia meta?

Di certo il sentiero del pensiero

induce turbamento

e mi condanna a sentire le spine

dell’aspro inseguire

il cambiamento.

E se il cambiamento porta turbamento,

 allora forse quel che appare non è.

E invero l’apparenza è solo

lo specchio della verità

spogliata nell’idea della bellezza.

Toglierò il falso velo

per tornare al vero.

DOROTHEA MATRANGA ( DIRITTI RISERVATI)

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LUNA NERA

Questa luna

cosi’ sola a girare

intorno al mondo

a illuminare sogni nella notte

tra le stelle cadenti

a innamorare cuori,

a far da testimone ai baci

dell’addio sulla soglia

che si chiude per sempre

a un amore,

condannata a essere infelice

per lo sguardo che spia

alla finestra dove il dolore

non prende sonno e si contorce

dell’amaro suo destino.

Questa luna così stanca

d’essere straniera

di star sempre lontana

dal giorno del perdono

e costretta ad allargare

 le sue braccia

solo al limitare della sera.

Questa luna che non chiude

un occhio al vigliacco

che agisce di soppiatto,

criminale che ti toglie il sorriso

come viscido animale.

Questa luna

che insegue il giorno

per cessare di soffrire

le pene dell’inferno

che dalla sua magia

hanno tolto la bellezza

a far fiorire guerre

tramate nella notte.

Questa luna

cosi’ vera cosi’

onesta e sincera

soffre la prigionia della gravità,

 lurida catena.

Questa luna,

Dea di una chimera

che assiste inerme

allo scempio sui bambini,

poveri angioletti.

Vuole la sua libertà

ancor prima

 che diventi di nuovo sera.

DOROTHEA MATRANGA ( DIRITTI RISERVATI)