PALERMO IN UN QUADRO

Una tela per vederti di nuovi colori

e uscire dall’oblio che si staglia

in una realtà dietro una porta chiusa

dove tutti abbiamo dimenticato la chiave della salvezza

Così Palermo mia ora sei!

nel glorioso liberty eri

la Palermo felicissima

splendore, sfarzo con i Florio

e più indietro con i Fenici, i Normanni, gli Aragonesi e i Borboni

Ora appari così logora

deturpata nel tuo fascino

di nobile Signora della Conca D’Oro

afflitta fra scandali e misteri infiniti

Incalzante, è un restauro di vitalità

energica civiltà del vivere

e del rispetto dei tuoi cittadini

faville saranno se il credo sarà volere

Adopererò un pennello denso di tinte accese

per non spegnere mai quella fiamma viva

che un vento gelido

soffierà e dissolverà in un fosco dirupo

Una tela dove ci sarà

il verde perché non potrà

esserci mai rassegnazione

e accettazione di un’amara verità

Il rosso per non avere mai

la freddezza ma piuttosto l’esaltazione

dello spirito della cultura, dell’arte

del piacere e dell’onestà

L’azzurro del mare

per non annegare nell’abisso

dell’indifferenza e dell’omertà

accecati da uno sguardo prigioniero

Sarà anche luce

di un giallo da illuminare

ogni spazio, ogni volto, ogni cuore,

ogni uomo, nel suo prezioso futuro

Così la mia tela vivrà nuova linfa

nell’attesa di una Resurrezione

e volare più in alto

verso cieli dove non declinerà mai la primavera.

ANTONINO  CAUSI