Breve biografia di Maria Antonietta Terrana

Già dall’infanzia Maria Antonietta Terrana esprime la sua vocazione per l’Arte attraverso il disegno e i colori. Nei suoi lavori riesce ad esprimere con immediatezza la sua personale e poetica visione della vita. Attraverso l’uso dei colori è in grado di esprimere sentimenti ed emozioni positive, suscitando in chi li osserva serenità e benessere. Il suo stile è unico e subito riconoscibile. Da sempre riscuote notevoli consensi, sia da parte del pubblico che dalla critica.

Ha partecipato a numerose rassegne nazionali ed internazionali, divulgando lo stile mediterraneo e la “sicilianità” (Ariston di Sanremo, Fiera internazionale di Padova, Biennale Internazionale d’Arte di Palermo, Arte Padova 2013). Ha esposto i suoi lavori presso importanti musei: Museo Emilio Greco a Sabaudia, Museo Sciortino a Monreale, Museo Baldassarre Romano a Termini Imerese). Alcuni suoi dipinti sono esposti nelle Ambasciate Italiane del Paraguay, Uruguay e Islanda.

Le sue opere, pubblicate in numerosi cataloghi e riviste di arte contemporanea, figurano anche in collezioni private (bottoni di Arte Naïf di Luigi Braghiroli) e in un libro estero di fiabe (Niamh Clune, “Giorgio e la rana”, Plum Tree Books, 2012).

Ha vinto diversi premi. Tra i più importanti: il premio Van Gogh conferitole presso la città di Amsterdam, il premio dei Normanni presso la Città di Monreale, il premio della critica d’arte del Genio di Palermo. Le è stata conferita anche la nomina di Accademico Internazionale delle Avanguardie Artistiche.  

Recentemente il suo estro è approdato anche sulla stoffa. Possiede una collezione di abiti creati da lei stessa con decori di fiori dipinti a mano. Anche in questo campo ha riscosso critiche positive, vincendo concorsi per “Abiti d’Autore”.

RECENSIONE DIPINTO MARIA ANTONIETTA TERRANA

 Lo spettatore che si pone davanti a una delle opere dell’artista Maria Antonietta Terrana rimane “colpito” da una vasta gamma cromatica di colori molto accesi che “impressionano” e segnano, per le vivide emozioni che trasmettono. La critica Le riconosce uno stile unico e originale, per la tecnica utilizzata e per il suo solare modo di riscaldare l’anima con la sua arte visiva vestita a colori vivaci. L’analisi del suo dipinto dal titolo “Quanto sole, quanto mare, quanto blu” con tecnica “vernici e smalti” su tela, e dimensioni 80 x 60 cm ci porta, da subito, a notare il suo particolare modo di comunicare attraverso l’arte visiva, dove i materiali usati, vernici e smalti, conferiscono alla tela una maggiore luminosità e allegria dialettica. Il paesaggio del dipinto è un paesaggio marino, dove apparentemente manca l’elemento umano. A nostro parere, è il modo con cui l’artista privilegia più la natura e il centro abitato, per far parlare, in questo caso, il mare, la spiaggia e le abitazioni piuttosto, che mettere in evidenza la dimensione umana. Come avviene in ogni paese e città della costa, l’ambiente risente della magia del mare, che veste i luoghi e i centri abitati. Le case, addossate le une alle altre, si intrecciano, si sovrastano, si infittiscono, perché ognuna di quelle abitazioni vuole e pretende per sé la sua vista e la sua panoramica marina. Notiamo anche la mancanza di barche, e la mancanza di prospettiva, che indica libertà espositiva e messaggio di maggiore libertà dai pensieri, in un luogo dove la vacanza deve ristorare, far riposare, rilassare, i pensieri vengono abbandonati ad altre stagioni invernali, in favore della giocosità e leggerezza di vita. Il mare mostra la graduale diminuzione di colore che varia dal blu acceso, al celeste al verde, man mano che si procede verso il piccolo golfo, verso la spiaggia, facendo notare la mescolanza tra il mare e la sabbia e il cambiamento di colore. Anche la spiaggia, che in alcuni punti traccia piccole lingue di mare, segue una gradazione al contrario, diventando più scura man mano che la spiaggia sulla costa diventa terra e poi confine con il paese e le case. I tetti nella gradazione del rosso sono più di colore acceso al largo, dove il mare è più blu, mentre sulla costa si scuriscono, diventando marroni. L’intento, forse dell’artista, di far notare come il sole splende e colpisce maggiormente le case che sono a contatto con il mare più profondo. Un altro particolare riguarda le finestre di tutte le case, alcune delle quali colorano di cielo, dove il mare col suo profumo e la salsedine è più vicino, altre verso la spiaggia sono verdi come il mare che la lambisce. Sui tetti predominano le antenne, segno della presenza umana, alcuni panni stesi ad asciugare testimoniano tale aspetto. La stagione è estiva, e il paesaggio è certamente siciliano, per il grande amore che l’artista mostra di avere per la sua terra. Le facciate hanno gli intonaci scrostati, segno di umidità causata dal mare, ma anche segno di memoria e di storia. Vuol dire che il centro abitato è un antico centro marinaro. Alcune delle abitazioni hanno portici e scalinate per evitare che il mare durante le mareggiate possa entrarvi, causando inondazioni. Le tegole sopra le finestre, sono dipinte a mo’ di sopracciglia, come se le case si personificassero e diventassero vive. Ecco perché le finestre sono tutte di colore celeste o verdi, perché assomigliano a tanti occhi che guardano il mare. Mare che entra dentro questi occhi e nelle case, nelle vite e nell’anima di chi vive in questo luogo fantastico tra sole, cielo e mare. Una corrispondenza biunivoca di occhi che si nutrono di mare, e mare che penetrando nelle case partecipa della vita degli abitanti, come l’osmosi tra anima umana e anima naturale e marina, umanità che respira e assorbe la magnificenza della natura e trova pace e serenità.

                        DOROTHEA MATRANGA