Il meraviglioso libro di Pina Spinella
“Il Mito di Aci e Galatea” CARTHAGO edizioni

Sempre affascinante imbattersi nella lettura di miti e le leggende; un incrocio di cultura e tradizioni che incuriosiscono adulti e bambini. Il mito è un racconto fantasioso adottato dagli antichi (dapprima oralmente poi in forma scritta) per spiegare le origini del mondo, i suoi valori, i misteri, i fenomeni naturali e le relazioni tra gli dei e gli uomini. Con i miti chiudiamo gli occhi e viviamo tante vite, tante emozioni, liberando la fantasia e immedesimandoci in quelle civiltà lontane, ma allo stesso tempo così vicine nei nostri borghi, quartieri, strade, vicoli e città.

Domenica 24 Novembre ho partecipato al laboratorio “ Illustramente” ai Cantieri Culturali di Palermo; per l’occasione la scrittrice Pina Spinella ha letto il racconto d’amore “ Il Mito di Aci e Galatea” e non posso negare che, come una bambina, ne sono rimasta incantata. Sono state riprodotte le immagini su un grande schermo e , al termine della proiezione, i ragazzini sono stati invitati a disegnare e colorare la bella storia narrata.

A volte i libri destinati ad un pubblico particolarmente giovane, dovrebbero invece essere rivisitati dai genitori, poiché non si è mai troppo grandi per imparare!
Delizioso questo mito che l’autrice ci narra con uno stile molto semplice ma efficace; riesce con termini adeguati a spiegare concetti non tanto facili ma accessibili a tutti i lettori, soprattutto ai più piccini.

Il tema principale è l’amore, un amore che non muore nonostante la morte, un amore che scorre, che vive, che respira tra le acque di Acireale. Si parla di metamorfosi, cioè di trasformazioni ( metamorfosi dal greco indica il passaggio di forma). Nella letteratura greca sono famosi i miti in cui è presente la metamorfosi: giovani, eroi che assumono altre sembianze ( piante, animali, acque) conservando la loro identità.

Qui la scrittrice Pina Spinella ci parla dell’amore di due giovani: Aci , giovane e bellissimo pastorello e Galatea, ninfa marina leggiadra e dolce con capelli lunghi ornati da perle. Ma, come spesso accade nella vita, la gioia di questo amore viene minacciata da altre persone che, non curandosi del male che potrebbero affliggere, agiscono spietatamente senza rimorso alcuno. L’antagonista di questo racconto è Polifemo, creatura indomita e selvaggia provvista di un solo occhio. Cosi “finisce “ l’amore tra i due innamorati. Ma ciò che Polifemo non sa è che il vero amore non può cessare di esistere neppure dopo la morte fisica e così Aci e Galatea dopo la metamorfosi continueranno ad amarsi in eterno. Vorrei sottolineare la bellezza delle illustrazioni DRIA; immagini bellissime, colori intensi, disegni curati in ogni minimo particolare. Una nota di apprezzamento anche per le fotografie di Diletta Rizzo, foto che si trovano alla fine del volume, che rappresentano Acireale in tutta la sua bellezza e in tutto il suo splendore.

Consiglio la lettura di questo mito e mi permetto di proporlo come testo narrativo alla scuola primaria, perché in modo molto leggero e fantasioso i bambini abbracciano quello che rappresenta un patrimonio culturale dal punto di vista letterario e non solo. Infatti la scrittrice Pina Spinella, al termine del racconto ci sottolinea la leggenda popolare che ha visto nascere i nove paesi etnei con il prefisso Aci: Acireale, Aci Castello, Acitrezza, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci San Filippo, Aci Santa Lucia, Aci Platani e Aci Bonaccorsi. L’autrice ci delizia, inoltre, di un approfondimento artistico che vede abbracciare lo stile barocco in tutta la sua magnificenza.

CITAZIONE

“Galatea disperata continuò ad abbracciare il suo Aci per l’eternità immergendosi nelle dolci e tranquille acque del fiume nato dal sangue del pastorello. Così il grande, sfortunato amore fra i due giovani continua a far emozionare gli animi di coloro che vengono a conoscenza della loro drammatica storia”.

RECENSIONE A CURA DI Alessandra Di Girolamo ©