SULLA SPONDA DI UN SORRISO 

Ricordo…

Sedevo sulla sponda di un sorriso 

e m’innamorai.

E ci fu l’estate

con la sabbia addosso

insieme a sguardi persi nel sale

e le carezze rubate.

E poi l’autunno

col suo carico di melanconie

e l’intensità del vino nuovo

e i frutti da raccogliere

dopo aver seminato amore.

E ci fu l’inverno

con sferzate dure

e gelate all’improvviso

a ricoprire i pori

nell’attesa d’un vento

che spazzasse via le trappole

e sciogliesse ghiacci dai sogni.

Poi la primavera

e io aggrappata sempre a quel sorriso

contavo insieme a te

ciò che restava di macerie,

ma c’erano i profumi nuovi

e la voglia di ricostruire insieme

i nostri spazi liberi.

Ora c’è un tempo senza tempo

che non vede più stagioni,

ma vive d’attimi rubati al volo

e di sorrisi in bilico su rughe

che hanno ancora voglia di stupirsi.

Adesso i suoni giungono calmi

e agli sguardi non servono più parole.

E nella tua ombra trovo riparo,

nei tuoi occhi vedo riflesse

le mie tracce,

mentre rubiamo ancora qualche bacio

e ritagliamo fugaci tenerezze.

(Palma Civello)