SUI COCCI DI UN PIATTO PER LE VIE DI BENIN
Sterrati sentieri tra i sassi
e cocci di un piatto per le vie di Benin.
La rude zappa sui palmi
di una fanciulla,
brizzolata la chioma di uomo
che passa con la sposa bambina.
Il braccino di una bambola
fatto a pezzi sotto un cuscino,
dodici anni, porta in grembo un frutto:
la risposta al suo destino.
Giace Safaa
in un campo nascosto,
i suoi reni adesso avranno un altro posto.
Le matite bruciate di una scuola distrutta,
i veli a terra,
una pentola rovesciata,
una figlia alla madre strappata.
Benin ha perso tutti i suoi colori,
chiusi gli occhi di Zahira,
venduta Fatima,
divenuta sposa la piccola Aminia.
E lacrime cadono sui cocci di quel piatto frantumato
rimbomba il suono
del martire fiato.
Piccole donne sempre in lotta per la vita
di una Benin
che non sia più dolore d’inferno
ma la pace, il respiro
di una discesa finalmente fiorita.
(Valeria Salvo – Tutti i diritti riservati)