Adelaide Santacolomba, vive e lavora come infermiera presso l’ospedale di Cefalù. Coltiva da anni la passione per la scrittura creando poesie che descrivono l’anima dell’uomo,in tutte le sue sfaccettature.Si descrive come una neofita della poesia .Timida con un cuore umile Ha inserito alcune poesie in raccolte di poeti contemporanei.
Una mano su un tavolo,tamburella sinfonia di insofferenza.
Mani che sorreggono un viso smunto,
attendono un tempo migliore.
Pensieri e ricordi di storie passate incidono piaghe di sangue,nell’incerto futuro.
Mani tremano sul tavolo,e stringono un bicchiere gravido di vino,per affogarci
la disperazione di una vita che non sembra trovar via d’uscita…
Mentre studia strategie per uscire di scena senza rumore, un pianto scuote le briglie di un’anima ogni giorno preda della sua angoscia.
Son ferme ora quelle mani,raccolgono
lacrime ,tra scosse convulse di malinconia e rabbia,lasciano fluire
come fiume esondato,tutto il dolore accumulato,dando nuova linfa, a quel
volto intristito.
Scivolano le mani,su un lato del tavolo.
Scivolano a far da leva al corpo lì su quel tavolo accasciato.Si alza…
la testa china su spalle incurvate, come se sorreggessero il peso del mondo…
Le mani ,scivolano,dentro tasche piene di ricordi,di rimpianti.Si trascinano i passi davanti ad una persiana socchiusa.
Quegli occhi arrossiti da intere giornate
trascorse a rimuginare sempre sugli stessi tetri pensieri,si levano a guardare
fuori…sulla via, attendendo lo sguardo
di un’altra anima ,che torna per riempire
il vuoto che dà , la paura di affrontare il mondo…!!!