“Chitarra mia”
Il tempo dell’adolescenza,
crescere e diventare uomo.
Di sera, un muretto. Tu.
Eri la più corteggiata, da tutti.
C’era chi non sapeva strimpellare,
era già un’emozione volerci provare.
Talvolta qualche corda si spezzava,
il danno minimo chi ti “scordava”.
Nicola di Bari ti trattava con lentezza,
Battisti con dolcezza, “Il mio canto libero”.
il mio suono libero, lontano a far volare.
Chitarra mia. Compagna delle stagioni.
Tra i prati fioriti di primavera.
Nella sabbia d’estate.
Sulla neve d’inverno.
Coperta di foglie in autunno.
Alle feste eri regina,
splendida compagnia dell’allegria.
La prima ad arrivare,
l’ultima ad andar via.
Sei l’anima di chi ti fa vibrare,
aggrappato a te quando ho voluto sognare,
fedele compagna della tristezza,
lacrime di pianti nascosti.
Ora resti in silenzio, regalaci un “assolo”.
Suona le note più alte, con dolcezza o fantasia,
ma fa vibrare pure il cuore mio,
con battiti e musica sempre più forte!