Un saggio che ripercorre il pensiero dei massimi esponenti della corrente esistenzialista che s’impose dopo la fine del secondo conflitto bellico.
Squeo analizza i temi fondanti alla base del pensiero di Lacan, Sartre, Heidegger e Levinàs, cercando di evidenziarne i punti di contatto e divergenza. Ne fuoriesce il ritratto angosciante e problematico dell’uomo in rapporto con la sua centralità nel mondo e nel suo incessante rapportarsi con l’altro, visto come desiderio, mancanza, assenza. L’essere umano nella sua consapevole finitezza cerca spiragli e appoggi in qualcosa di sfuggente ed è consapevole del vuoto cosmico circostante. Un lavoro dalle infinite sfumature che dimostra come la filosofia esistenzialista, cercando di dare risposte all’assoluta inadeguatezza della nostra vita, sia riuscita, attraverso il pensiero dei suoi esponenti, a dimostrare quanto questa sia irreversibile e demoniaca

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