Un’idea. Solo un’idea, ma creativa, intelligente e decisamente impegnativa, che i maestri Giuseppe Testa e Giovanni Mattaliano, entrambi acclamati clarinettisti, sono riusciti con caparbietà a concretizzare. Ed e’ stata la cittadina normanna di Cefalù a dare il via (o meglio il “la”!) al primo “Clarinet Sicily Festival”, una tre giorni (28, 29, 30 luglio) interamente dedicata al clarinetto, strumento versatile, elegante, virtuosistico che, tra le mani dei migliori maestri clarinettisti di Sicilia, ha saputo regalare al pubblico meravigliosi momenti di poesia…in musica!
Il programma dell’evento è stato esposto alla conferenza stampa del 25 luglio dagli stessi ideatori del festival, durante la quale il maestro Giovanni Mattaliano ha deliziato i presenti, seppur per pochi minuti appena, con una sua personale rivisitazione di “What a wonderful world” che non ha fatto rimpiangere per nulla la più famosa esecuzione per tromba. La manifestazione ha avuto il patrocinio del Comune di Cefalù, dell’ANBIMA Sicilia, della Buffet Crampon di Parigi, dell’Associazione Culturale Musicale Santa Cecilia e dell’etichetta discografica “Jazzliveimprovisation”.
L’intero week-end è stato dedicato al workshop, con esposizioni di clarinetti e accessori ma anche lezioni di strumento che alcuni dei grandi maestri: Giuseppe Balbi, Vincenzo Paci, Giovanni Mattaliano e Paolo Miceli hanno impartito ai giovani allievi accorsi. Le serate principali si sono svolte sabato 29 e domenica 30 nell’atrio vescovile di fianco alla cattedrale di Cefalù con due concerti ad ingresso libero, totalmente diversi nella loro impostazione, che hanno attirato moltissima gente. Il primo concerto aveva per tema “Il clarinetto solista e la banda”. Sotto l’impeccabile direzione del maestro Testa, sempre organizzato e preciso, la banda musicale Santa Cecilia di Cefalù, che tra l’altro quest’anno festeggia trentacinque anni di attività, ha accompagnato nove maestri siciliani del clarinetto, che si sono esibiti in perfetti assolo: Vincenzo Toscano e Salvatore La Placa hanno eseguito il “Konzertstuck” nr.1 di Mendelssohn, nella revisione di Donato Semeraro, Giovanni La Mattina il “Concertstuke” di Nikolai Rimskij-Korsakov, nella revisione di Fulvio Creux, e Giovanni Mattaliano “Siklah”, un suo brano dalle sonorità orientali scritto per il suono della banda. Il maestro Paolo Miceli si è esibito in “Torniamo all’antico” di Giuseppe Manente, riadattato all’organico moderno da Salvatore Farina; Roberta Marino, unica solista donna, per altro giovanissima, ha eseguito “Il canto della rondine” di Giuseppe Filippa, riadattato all’organico odierno della banda sempre da Salvatore Farina, e Giovanni Giuliano si è cimentato in “Alla Czardas” di Giovanni Orsomando, nella revisione di Fulvio Creux. Infine il maestro Vincenzo Paci ha realizzato, in prima esecuzione, “Moments for clarinet and band” dello stesso direttore Giuseppe Testa e “Il Convegno” di Amilcare Ponchielli, quest’ultimo brano eseguito insieme al grande maestro Giuseppe Balbi, nella revisione di Nicola Gulli’. La serata è stata un grande successo di pubblico e di commenti positivi da parte dei tantissimi musicisti presenti, venuti da ogni parte della Sicilia, conferendo alla banda Santa Cecilia un indiscusso posto di rilievo nel panorama culturale e musicale non solo cefaludese.
La seconda serata, dal titolo “Spirit”, è stata diretta dall’istrionico maestro Mattaliano, ed è stata pensata più come una rimpatriata tra vecchi amici che come uno spettacolo ben strutturato e congegnato. Brani dalle sonorità eccentriche eseguiti a gruppi hanno lasciato ampio spazio alle estemporanee improvvisazioni di molti clarinettisti, per la maggior parte del “Mediterranean Soloist Clarinets”. L’intera manifestazione in questa sua prima edizione è stata dedicata a Jimmy Giuffrè, pluripremiato artista siculo-americano che, nella serata conclusiva del Clarinet Sicily Festival, è stato interpretato da Vittorio Iorio, clarinettista cefaludese in erba (7 anni appena!) allievo del maestro Testa. Gli artisti coinvolti, provenienti da ogni parte della Sicilia, oltre ai già citati maestri, sono stati: Vincenzo Paci, Carmelo Colajanni, Salvatore Spera, Lillo Lino, Girolamo Manenti, Jose’ Daniel Cirigliano, Massimo Vella, Antonino Anselmo, Francesco Maranto, Vito La Tora, Giampiero Risico, Giancarlo Venturieri, Giuseppe Di Carlo ed altri ancora. Inoltre, alle percussioni Daniele Schimmenti e al contrabbasso Massimo Patti. Fotografa ufficiale del “Clarinet Sicily Festival”: Giuliana Torre.
I complimenti per l’organizzazione delle serate e per il lavoro svolto sono arrivati ai maestri siciliani anche dallo showman Renzo Arbore, “appassionato dilettante” dello strumento a fiato in questione, come egli stesso si definisce.
I migliori auguri agli ideatori della manifestazione per la sagace intuizione e che questa sia stata la prima di una lunga serie di festival dedicati al clarinetto!

Maria Teresa Rondinella
(Da Risveglio Musicale n.6, nov.-dic. 2017, pp. 26-27)