ASPRA
Il tiepido sole di un giorno d’autunno
mi porta lontano, al mio paese natìo.
Ascolto il ricordo del rumore del mare
ma non ho più il tempo per sognare.
Era il vento arrabbiato che portava
quell’odore del sale per tutte le vie.
A braccia aperte respiravo…
e l’onda da lontano aspettavo.
Stava alle mie spalle la vecchia montagna,
che dorme come un leone al suo riposo.
Il tempo va e invano lo invoco,
ma della montagna mi è rimasto il vuoto.
Aspra sei tu,la mia terra lontana
del tuo “Mongerbino” innamorata,
che ti sovrasta come un paradiso
quando dall’aurora viene baciata.