Una silloge di sessanta poesie in dialetto pisano curate e tradotte dal poeta Andrea Lazzara di Marsala in collaborazione con Francesco Billeci e Antonio Barracato. È, per me – scrive Andrea Lazzara nell’introduzione del volume –  motivo d’orgoglio far conoscere il vernacolo pisano che mi è tanto caro e mi fa ritornare agli anni della spensieratezza in quanto si tratta del mio idioma di nascita che ancora oggi, dopo più di cinquant’anni che vivo lontano, sento ancora fortemente mio e continua a farmi battere il cuore nonostante ne abbia perso la scioltezza espressiva di un tempo. Ma per un figlio la terra e la lingua sono come la mamma, niente e nessuno potrà mai separarli restando per sempre ancorati ad un filo che, seppur sottile, mai si spezzerà. Tra Andrea Lazzara, Francesco Billeci e il sottoscritto Antonio Barracato – scrive Barracato nella sua prefazione – è nata, ultimamente, un’intesa che si è palesata in numerose pubblicazioni. Dopo aver tradotto le nostre poesie in spagnolo, arabo, inglese, per suggellare la nostra grande amicizia, abbiamo voluto creare una raccolta di poesie che contiene, al suo interno, liriche in italiano e in vernacolo siciliano a fronte, tradotte in lingua pisana (omaggio alla patria linguistica di Andrea Lazzara), un connubio a mio avviso molto originale che mancava nel panorama letterario di questo momento. Le bandiere di due monumenti molto conosciuti al mondo -piazza Pretoria a Palermo e la torre di Pisa- sventolano in copertina.

Le mie liriche inserite in questa nuova silloge sono riflessioni intimistiche sull’essere, sulla vita, sull’importanza della poesia e dell’amore e su molti altri interrogativi, quali l’esistenza o la pochezza dell’umanità, che spesso rimangono irrisolti. Non mancano temi di denuncia sociale. La struttura dei componimenti alterna versi liberi da schemi metrici predefiniti scritti utilizzando un tessuto linguistico di rime alternate che donano musicalità.

Sulle opere di Andrea Lazzara, che si è anche occupato di tradurre in pisano le liriche, si può evidenziare lo stile armonico, legato al verso libero. Molti sono i temi trattati dall’autore, il quale non si sottrae alle tante riflessioni sul mondo che lo circonda. Lazzara sa essere delicato e forte nello stesso momento e il suo atteggiamento ottimista e propositivo prevale quasi sempre.

Nelle liriche di Francesco Billeci, che si presenta qui nella duplice veste di autore ed editore, non si può che notare il suo impeto nel raccontare vicende amare che hanno drammaticamente interessato le cronache del presente e del passato. La sua denuncia è graffiante, come lo è anche la sete di giustizia innata nell’animo del nostro amico poeta. Recentemente la mitologia classica ha rapito il suo estro artistico, che è stata inserita nei suoi temi. E così alcuni suoi personaggi si rifanno al periodo greco e romano, pur rimanendo carichi di sentimenti ricchi di sicilianità.

“Sicilianpisando” è nata come un esperimento, nel tentativo di dialogare con il mondo che ci circonda tramite la poesia in diversi dialetti d’Italia ed è la continuazione di un percorso iniziato già da qualche anno che ha visto le nostre opere tradotte in spagnolo, arabo, cinese, inglese. La foto degli artisti di Salvina Mirenna, inserita nel presente articolo è stata scattata nel mese di Febbraio 2020.