Salvatore Maenza è nato ad Alcara li Fusi in provincia di Messina, e risiede a Roletto, in provincia di Torino.

Per la sua produzione letteraria ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Ha all’attivo varie pubblicazioni.

     HIROSHIMA

Quando  il  prestigio  vuole  dominare

Non  pensa  certo  alle  vite  altrui

Non  pensa  ai  destin che  può  cambiare.

Perché  antepongono  la  ragion  di  stato

Che  giustifica  ogni  mezzo  e  ogni  maniera

E  sopra  ai  troppo  orrori  perpetrati

Fa  sventolare  alta  la  bandiera.

Questi  signori  incantano  la  platea

Con  bei  discorsi  d’altri  preparati,

son  difensori  dei  diritti  umani

della  natura, del  clima  della  terra,

ma  se  si  tratta  dei  propri  interessi

di  certo  non  rinunciano  alla  guerra.

Fu  nella  guerra  che  coinvolse  il  mondo,

che  di  orrori  e  lutti  è  costellata,

che  nella  lista  certamente  è  in  cima

la  tragedia  immane  di  Hiroshima.

Viaggia  in  cielo l’ordigno  micidiale

Che  in  se  racchiude  l’anima  infernale,

come  una  spugna  che  su  una  base  posa

con  un  gesto  cancella  ogni  cosa.

Cosi  sopra  ogni  cosa  che  è  passata:

Erba, cespugli ,alberi  ed  ogni  forma  vitale

Impresse a  fuoco  il  suo  marchio  infernale.

Di  ferite ,ustioni  e  piaghe  riempiti

Umani  corpi  disfatti  e  scheletriti.

Rase  al  suolo  la  contrada  intera

Rese  sterile  il  ventre  della  terra.

E  tutto  fu  deserto, e  venne  giorno  e  sera

ma  per , troppe  lune , non  tornò  la  primavera.

Soffiava  un  vento  triste, come  un  velo  nero,

che  diffondeva  in  aria  odor  di  cimitero.

Un  fumo  denso  spense  il  sole,

il  cielo  si  oscurò  parve  un  eclisse

Quello  fu  il  giorno  dell’apocalisse.

Un  tal  paesaggio  mai  visto  da  mortali

Rimase  ai  posteri  quella  scena  spettrale.

La  mente  umana  quel  mostro  partorì

Quando l’ingegno, alla follia si unì.