Miriam Giacchero,  ha scritto due libri, il primo è Il Cuore Ha Una Direzione e l’altro è Anima Fragile. Ha 45 anni, è volontaria della Croce Rossa Italiana. Scrive per passione e per amore, insegne Yoga.

L’ultimo ballo della fenice

Pianto di gioia e commozione.

Soffocando il dolore stremante, nascosto dietro una lunga attesa frustrante.

Carezze di seta e soffici baci sulla pelle vellutata di vita profumata e calmare puoi tu mia Fenice le grida confuse di luce.

Nelle notti stellate una sola compagnia, una luna mai stanca.

Anima mia

Con il sole nasci per stringere al cuore regalando abbracci al tuo unico amore.

La tua forza ed il tuo coraggio mostrano lo scenario unico e un incantevole paesaggio.

Sorrisi invasori ed occhi protettori di un soldato al fronte.

Per il male non c’è posto.

La brutta intenzione combatti con amore di punizione e protezione.

Il vestito tuo sempre pulito e sempre lo stesso, per me nastri colorati e abitini nuovi e profumati di sacrificio e di sudore con il marchio dell’amore

L’orgoglio in un piatto caldo su una tela bianca. Una carezza al sapore di umiltà quel che conta mi ripetevi è l’onestà.

Perdonami lo so che hai rallentato la tua corsa e non porti più la tua borsa, ti aiuto io mia adorata fenice, forza e coraggio mi imponevi come regola stabilita che servirà per guarire ogni ferita.

Adesso sono io che ti prendo in braccio, mamma ti assicuro non sono stanco!

Usciamo insieme da questa stanza, intorno a noi è tutto bianco

Usciamo apri le tue ali, ti metto pure i tuoi bracciali che son ricordi di che amavi.

Mamma…mamma mia, io vorrei sentirti ancora parlare.

 Mamma ti vorrei ricordare quando eri felice e volevi sempre danzare

Vieni mamma ti porto a ballare sulle soffice nuvole bianche.

Mamma …. Mamma il nodo alla gola trafigge il mio cuore distrutto mentre combatto il lutto con il tuo profumo addosso.

Sono io che adesso sento l’amaro delle lacrime e non soffoco il dolore stremante, perché non mi sento un soldato al fronte ma un figlio disperato a salutare chi più ho amato.

MIRIAM GIACCHERO