Tuffi nell’esistenza
Piedi allungati da sogni poggiavano sulle tane dei boschi.
Io travolta dal sonno spiavo le stelle nel mio dormire.
Allargavo il sogno con mani pronte a fare,a dare forma
a pensieri d’incanto e a graffiare il cielo.
Con volto fanciullo mi lasciavo, poi, dal mare rapire,
come fosse la prima volta del tempo dei tuffi
in acque profonde per evitare le cime degli scogli e
sapere poi che è più facile vivere guardando
negli specchi e non negli spazi planetari.