BIOGRAFIA

Palma Civello è nata a  Palermo. Laureata in lettere classiche col massimo dei voti, ha insegnato nelle scuole secondarie. E’ appassionata di pittura e fotografia e con quest’ultima ha partecipato ad alcuni concorsi conseguendo i primi posti.

Ha conseguito nel 2018 il Master in psicologia dell’arte e della letteratura con una tesi sulla fototerapia e la fotografia terapeutica.

Nel gennaio 2008 ha pubblicato il libro di racconti “ Volti e svolte al telefono” con la Casa Editrice La Zisa di Palermo e nel marzo 2011 ha pubblicato con la stessa Casa Editrice la sua prima raccolta di poesie “Ho liberato le parole”.

Inserita in numerose antologie letterarie, ha avuto pubblicati una poesia e un racconto a tematica mitologica nel terzo volume della prestigiosa letteratura e antologia greca “ Grecità ” ad uso dei licei classici ed edita dalla casa editrice Palumbo nel 2014; alcune poesie si trovano anche in antologie della scuola secondaria di primo grado.

Si è classificata ai primi posti in numerosi e prestigiosi concorsi letterari nazionali ed internazionali per opere sia in poesia che in prosa.

Nel gennaio 2017 ha pubblicato con la casa editrice Drepanum il libro di racconti “ Nodi di donne”.

Nel Maggio del 2018 ha conseguito il primo posto al prestigioso premio ASAS di Messina, vincendo la pubblicazione di una silloge inedita dal titolo “Come tela di Penelope” a cura della Casa Editrice Del Poggio di Foggia.  Attesto che il testo che presento al suddetto concorso è frutto del mio ingegno, ne dichiaro la paternità e l’autenticità.
Nel gennaio 2020 ha pubblicato il suo terzo libro di racconti “Fili della vita” con il Convivio Editore. 

Ha ricevuto tre premi alla carriera.

ECHI DI GUERRA  

E giunse da lontano come un’ eco sinistra,

un fragore misto a fumo nero

e si oscurò financo il sole

-inorridito anch’esso da quei mostri,

razzi impietosi e assassini-

E i sibili scuotevano la terra

mentre schegge insanguinate

riempivano angoli e spazi mai violati

e le urla straziavano l’aria.

Ma è sordo il missile, è sorda la bomba

che si compiace invece di quel turbinio

che ha ingaggiato una  folle danza

per avere in premio solo macerie e strazi.

Si infrangono  sogni e desideri,

si dimentica che non si è dentro a un videogioco

che ricompone ogni ferita…

No.

Qui, nella terra dove battaglie e agguati

urlano vittoria,

muore l’innocenza che non ha colpe da pagare,

muore la speranza di contare albe senza orrori.

E scendono lacrime,

e salgono dolenti incensi al Cielo

ma nessuno canta più:

solo qualche ninna nanna di madre spezzata

ancora si strugge e spera,

spera che non sia stanca quella colomba

che invita a scegliere suoni di pace.

Palma Civello