Nel cuore pulsante della New York di fine Ottocento, emerge una figura che simboleggia giustizia e coraggio: è quella di Giuseppe “Joe” Petrosino, il primo poliziotto italo-americano che ebbe a sfidare la mafia siciliana. Nato nel 1860, in provincia di Salerno, Petrosino emigrò negli Stati Uniti con la sua famiglia all’età di 13 anni. A New York città d’adozione, Petrosino iniziò a lavorare come lustrascarpe e poi come netturbino, ma la sua intelligenza e determinazione lo portarono presto a entrare nel corpo di polizia. Grazie al suo talento innato per l’investigazione e alla sua conoscenza approfondita degli ambienti malavitosi italo-americani, Petrosino scalò rapidamente i ranghi della polizia di New York Nel 1909, Joè Petrosino decise di affrontare direttamente la mafia e intraprese una missione in Italia. Il suo obiettivo era raccogliere prove per rimandare indietro i criminali italiani dagli Stati Uniti. A Palermo, alle 20.45 di venerdì 12 marzo 1909, mentre si trovava in Piazza Marina, fu assassinato con tre colpi di pistola in rapida successione e un quarto sparato subito dopo.
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