GUSTO IL SILENZIO
Come potrò mai
gustare il silenzio
se intorno la parola
si erge a tempio
e produce fragore
di tuono
squarcia il muro
invisibile dell’io
scudiero dell’anima
e non sa come lenire la pena
del corpo assalito
senza colpa
a custodire il sacro silenzio
di un altare
dove le parole
non servono
a ingannare il cielo?
Come potrò io
diventare vestale
del silenzio e portare
la sua fama nel mondo
senza proferire parola?
Come potrai tu
seguirmi nel mio cammino
di strade mai percorse,
tracciare la trama
di un ordito a riconoscere
del silenzio
il valore assoluto
di un re sul trono
della città in cui regnerà
la pace universale
se non inchiodiamo
la parola e la mettiamo
sotto accusa se non ha
la sua giusta ragione
e s’ alimenta e cresce di pregiudizi
e lancia frecce avvelenate
a uccidere la preda con il fiato
che diventa alito di morte?
Riappropriamoci
del Silenzio.
Vestito di umiltà e rispetto
a costruire un mondo
che ormai sazio
di vuote parole
farà spazio alla saggezza
del silenzio,
faro dell’umanità
perduta
alla ricerca del vero
senso della vita.
DOROTHEA MATRANGA (DIRITTI RISERVATI)