FINA D’IGNOTI nasce a Palermo il 10 febbraio 1956.

Da sempre appassionata di poesia (eredità ricevuta da parte della nonna paterna che si esprimeva in modo estemporaneo ed esclusivamente in chiave religiosa) si forma da autodidatta, componendo piccoli pensieri e versi, ma per pudore personale, conserva tutto nel suo cassetto segreto che solo negli ultimi anni i suoi figli riescono ad aprire.

Comincia così a presentare le sue piccole composizioni ai concorsi… comincia a classificarsi bene: tanti terzi posti, menzioni ed encomi a profusione, le vittorie che le rendono più orgogliosa sono due primi posti ad Universum Basilicata, nel 2017 con “COME FOGLIE DI PIOPPO TREMULO”.  Nel 2022 con “FRATELLI”. Orgogliosa anche di due secondi posti in altrettanti prestigiosi concorsi siciliani, Nel 2022 al memorial Salvo Galiano con “LE TRAIETTORIE DELLE AZZURRE VOLTE”. Nel 2023 nell’ambito del concorso dedicato a padre Pino Puglisi, con “LA LEGGEREZZA DELLE MARGHERITE’’. Le sue opere sono presenti in molte antologie poetiche, il suo nome viene annoverato in alcune enciclopedie dei poeti siciliani contemporanei. Nell’estate 2023, due sue opere, una poesia ed un racconto breve, vengono inserite nel libro: “La pace siamo noi” di Novella Capolungo Pinto e Gianfranco Blasi. Nell’inverno 2023, vince il premio “Fratel Biagio” nel contesto del concorso “La biglia verde” Il suo fiore all’occhiello rimane essere riuscita a pubblicare, nel 2016, il romanzo che sin da bambina aveva sognato di scrivere “IL BAGLIO DELLE AIUOLE INVENTATE”.

Rocce

Lontana è primavera

sempre più rari i voli di farfalle

e delle rondini per i cieli alti

il garrire, ma tra le rocce

dai tratti di millenaria storia

come miracolo di luce

s’apre il viola dal timido apparire

dei primi fiori e come in microclima

intriso d’amore e d’armonia, sembra

dell’aprile tornare la magia

con le mille sfumature delle rose.

Quanta fortuna abbiamo ad intrecciare

con la poesia le nostre vite

a donare un indirizzo a quel pensiero

che a tratti sembra alla follia

dare udienza, mentre noi

anche se esile, potere abbiamo

con l’anima di dialogare,

con le entità celate e palesi

dell’universo intero, con le fresie

selvatiche e capricciose che

impavide i loro steli alzano

tra le fessure delle rocce

colme di storia.