“La leggenda del Malombra” dello scrittore Vincenzo Sacco – edizionispartaco –

“ Tutti siamo chiamati a fare la stessa scelta: diventiamo cosa nostra o rimaniamo cosa inutile?”

Di certo il nostro protagonista, Malombra, non diventa né cosa nostra né rimane cosa inutile!

Un libro sorprendente e particolarmente coinvolgente, quello di Vincenzo Sacco; un libro dove la fantasia, l’immaginazione, la leggenda, il culto mistico, la storia, la scienza, l’amore si fondono in un genere letterario che soddisfa pienamente le aspettative di ogni lettore.

La storia è ambientata nel 1848, esattamente nel villaggio di San Sallier sui Nebrodi. Lo scrittore fa un excursus storico, mettendo in risalto i moti politici del periodo corrispondente – insurrezioni contro il governo borbonico – che interessano il Regno delle due Sicilie .

– Ma chi è il Malombra? Questa ombra malvagia, questo spirito maligno che terrorizza chiunque si presenti al suo cospetto? –

Una leggenda che, prepotentemente, riaffiora tra le vie di questo villaggio e scuote la vita di ogni abitante.

Lo spirito ha il viso scarno e bianco come un teschio, la dentatura scheletrica, occhi verdi infossati in cavità nere, mantello color porpora, un cilindro in testa, delle catene nelle mani ed è sempre accompagnato dal suo fedele cane Diavolo e da uno scattante cavallo, che si contraddistingue per quella tonalità bianca innaturale.

Vincenzo Sacco denuncia le ingiustizie della società, la malavita, la corruzione, i soprusi, l’omertà … l’ombra di una vita sporca!

– Ma allora il Malombra che ruolo ha? E’ veramente l’antagonista dei nostri eroi della Marvel , oppure anche lui vuole offrire il suo contributo per pulire questo mondo corrotto? –

Ci sono riferimenti a Zorro, Don Diego de la Vega, ai fumetti di Batman, della Marvel e a tutto ciò che da dentro il cilindro lo scrittore riesce ad estrapolare.

Tutta la vicenda ruota attorno alla famiglia Valentini, al principe Leonardo, alla sorella Patti, al Duca Federico, all’Avvocato Ginestra, al prepotente Crasto, al Colonnello Melìa e a Donna Doriana.

Ho apprezzato parecchio le figure maschili presenti in questo libro; in effetti l’uomo è protagonista assoluto di queste 138 pagine. L’uomo in tutte le sue sfumature: ora intelligente, ingegnoso, coraggioso, testardo, innamorato, ma anche l’uomo corrotto, debole, povero di valori, l’uomo vuoto!

Si uccide per il potere, per il denaro sporco, per i traffici illeciti, si creano fitte reti di illegalità che sfociano nella paura e nell’omertà di una società già messa in ginocchio dal governo borbonico.

Solo il Malombra , uccidendo i colpevoli e “risuscitando” i corpi innocenti, può fare giustizia.

Vincenzo Sacco ci mette dinanzi ad una realtà cruda e scomoda; noi uomini da soli non riusciamo a ribellarci alla tirannia e al regresso morale, noi uomini abbiamo bisogno di un super eroe (buono o malefico), ma che ci salvi da questo vortice di corruzione.

– Ma se poi questo eroe fosse un uomo? Allora tutto cambierebbe! Forse abbiamo solo bisogno di credere di più in noi stessi e nelle nostre capacità fisiche e intellettive –

Lodevole il tempo dedicato in queste pagine alla scienza, alle invenzioni, al progresso costruttivo che segna la svolta in vari ambiti culturali.

Interessante e apprezzabile la figura “ narrante” del cane Diavolo che entra, più volte, in contatto diretto con il lettore. Un mix geniale quello creato da Sacco, un mix che incuriosisce, intriga, scuote, interroga, sorprende, spiazza e stabilizza al contempo.

Non mancano riferimenti ad opere d’arte, a pittori famosi, ma anche al mondo dell’astrologia, della mitologia e, ovviamente, un ruolo determinante spetta ai costumi e alle tradizioni del paese, racchiusi dentro ad un dialetto che ne incarna la pura essenza.

Suggestive le immagini, questi disegni riportati all’interno del libro che materializzano appieno il pensiero di Vincenzo Sacco, dando forma ai suoi personaggi.

Molto significativa e meritevole d’attenzione l’immagine del tamburo assordante nell’orecchio del principe. Poi scoprirete il significato di questo suono!

Prima di concludere la mia recensione a questo corposo libro, vorrei sottolineare l’aspetto romantico, perché no, anche poetico che l’autore è riuscito a trasmettermi.

Sto parlando dell’amore del principe per Donna Doriana; la descrizione minuziosa di questa fanciulla, il suo aspetto prorompente, peccaminoso, formoso che travolge totalmente il principe. Non mancano i vari flashback che li vedono protagonisti in età adolescenziale e non solo. In ultimo, da non sottovalutare affatto, le strane circostanze che li mettono per ben due volte di fronte a situazioni ingannevoli, ambigue, quasi a dover scegliere di fronte ad un bivio.

Ma Leonardo ama Doriana e la “ vendicherà!” Se vi state domandando a cosa io mi stia riferendo, non vi resta che leggere “ La leggenda del Malombra”.

Citazione : “ Se voi non potete essere mia / non sarò di nessun altro?/ Doriana , gli pianta gli occhi addosso, sono due lampi di sfida/ avanti ditelo/se non potete essere mia allora nessun’altra donna lo sarà mai”

Recensione a cura di Alessandra Di Girolamo ©